A casa alle sei, metti la spesa (varichina, detersivo da lavatrice, molta carne di pollo per fare il brodo alla Cecilia, marmellata di fragole, dentifrici, olio di oliva) sul tavolo, accendi i cartoni per Cecilia che se no mi si aggrappa alle gonne e non mi lascia fare nulla. Apri l’acqua calda, alza la serranda per prendere gli ultimi scampoli di sole, accendi la radio Toscana Classica, chiamo Erin per sapere a che ora torna per cena. Guardo lei, guardo la stufa con l’acqua che si riscalda, faccio un giro e mi guardo la cucina gialla e celeste e mi colpisce una gioia come uno schiaffo: questa è la perfezione, la gioia vera. Le cose semplici alle sei del pomeriggio. Sono, ho paura a dirlo, felice.