Aspirazioni indotte.

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Chi mette da parte un anno intero per finire in qualche prive’ estivo dal nome ignobile, se solo sapesse che la sindrome patosomatica sociale di cui soffre colpisce anche chi ha la tesserina a vita del Circolo Briatori, forse le cose tornerebbero tutte piu’ aggraziate. A noi, servitori nei palazzi reali, la cosa sembra infatti ancora piu’ ridicola di quello che e’: vediamo stelle del cinema distrutte dalla propria stazza. Oppure scrittori che snobbano perche’ snobbati a loro volta; la cattiveria difensiva e’ infatti come le pecche genetiche, che invece di estinguersi si propagano di generazione in generazione: una volta che si e’ rinnegati, si finisce per rinnegare. L’amica della grande modella, che la gioca sciolta e tranquilla, ma che pur di sostenere I ritmi vacanzieri dell’amica ha venduto tutti I mobili dell’appartamento. Gente che per abitare in un determinato quartiere manda i figli in una scuola peggiore. Dico fra me e me, quando li osservo: guarda, ecco come va a finire la mia smania di dimostrare a tutti che io ce la posso fare, che sono la migliore, che basta volerle le cose per ottenerle. Che poi e’ vero, quello che pero’ non ti viene detto e’ che tre quarti delle cose che ottieni, non le volevi davvero. E ora che ci fai: ora che il carrozzone ha riscosso un sacco di successo, ora che migliaia hanno prenotato I biglietti, tu che fai, molli? Potresti, se tu fossi saggia, ma sei una povera cosa, piena di aspirazioni e dimostrativi, e lo hai cominciato a capire ma e’ troppo tardi: nulla eguaglia la frase “era meglio quando non avevo nulla, e mi divertivo”, detta quando hai molto e non ti diverti piu’.

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