Stai lì, fai finta che sia tutto a posto e che le scadenze che hai deciso di rispettare siano nodi cardinali della settimana. Cerchi sostegno nei gironali, ma non nella cronaca, nella rubrica al direttore, quella alla posta del cuore, a psicologi e psicosomatiste, per ritrovare le storie di tutti, di tutti i giorni ma che se assomigliano alla tua sembrano fantastiche. Trovi i virtuosi, quelli che hanno un occhio aquilino e lingua di carta vetrata, e personalmente mi hanno già riempito. E’ facile spargere bottino. E’ più difficile avere un’idea, sperare di potere cambiare non una, ma due galassie e prendere delle legnate cosmiche, stellari. Poi ci sono i remissivi, che affidano alla posta decisioni tipo “mi suicido o sto qui, che faccio?” e puntuale il mentore o la scrittrice ” ma no, ma che fai, la vita è bella, guarda me, poi guarda te, effettivamente non hai detto proprio una stupidaggine eh, ma insomma resisti”. Poi ci sono le storie inventate “ciao, mio marito mi ha lasciato per mettersi con la mia migliore amica, poi ha chiesto a mia madre di andare a letto con lui, io ho quattordici anni e sto con uno zio di mio padre, che è morto bevendo varichina perchè il whiskey non gli bastava più, viviamo in un sottotetto assieme alle galline e mi sento un pò giù.” No, esagerata, che dici. Tutti hanno queste situazioni. Poi c’è ” è la prima volta che scrivo”, che se scrivessi ad un giornale probabilmente lo scriverei anche io, per significare, “non sono come i ritardati che ti scrivono, io lo faccio oggi e poi mai più”. Tanti ce ne sono. Bello. Personalmente, fra le altre seicento che leggo, prediligo la rubrica della Dott.ssa Vignoli ( il dottor Sorriso) su Confidenze, che tratta le malattie come manifestazioni della psiche e, per esempio, mette in relazione tirchieria e colite, questa roba qua. Leggo perchè io HO TUTTE LE MALATTIE PSICOSOMATICHE della rubrica da quando la sfoglio, anni e anni. Ritrovarsi è meraviglioso: nelle cose, nelle persone, negli odori, nelle foto e persino nei gusti di qualcun altro. A me piace Lou Reed, allora scatta in piedi qualcuno che dice nooooooo, ma daiiiiii, è il mio preferito. E poi ci si spulcia per vedere cos’altro è simile. Che banda di egocentrici.