Quelli di voi che non si sono vissuti un amore lurido non possono capire la sconforto che noialtri – quelli cui è toccata la benedizione – abbiamo provato alla separazione di Pete Doherty e Kate Moss, la partecipazione di ogni loro fotografia disperata – lei che si affaccia a testa in giù fradicia dalla sala delle prove, lui che la abbraccia coperto di sangue, lei che gli si intreccia addosso mentre lui (giuro) puzza di pecora andata a male -, la conoscenza istintiva che storie come queste sono purtroppo destinate a finire.
L’amore lurido dura in eterno, perchè è quello che non si presenta ai genitori, non si sporca con l’abominio delle cene col fidanzato (fidanzata), non conosce suocera o cugini di Lecco. Al cospetto dell’amore realizzato, pacato, della famiglia e del marito assume a volte i toni titanici dell’enciclopedia dell’erotismo, nonostante l’odore fosse non, diciamo, gradevole e la copula in sè durasse tredici-quattordici secondi.
Ripensandoci bene, l’amore zozzone (ri)visto da una donna vive anche del più grande vantaggio di tutti: la di lui mamma non esiste, è creatura non nominata nè nominabile, così come il pranzo della domenica capita come il sei al superenalotto. Per trovarne tracce in casa proprio riguardare la proprio madre/sorella/zia/nonna che riguardano le foto del passato e si soffermano con un sorriso arrossito quando passano davanti alla faccia barbuta o comunque trasandata di qualche zozzone. Che Dio li benedica.
Una risposta su “Come Pete Doherty per Kate Moss”
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