E’ un mondo strambo, questo, se da un lato qualcuno prova a forzare qualcunaltro ad inserirsi in un template, per giudicarne le capacità, e dall’altro lato quella persona piene di capacità è naturalmente portata a non volersi definire, omologare, farsi giudicare sulla base di domande a punteggio il cui unico criterio è, tante volte, l’umore di chi lo esamina. In particolare, persone dal percorso versatile o incompleto, si trovano davanti ad una banca dati per la promozione della propria figura personale con lo stesso sguardo vivo delle mucche che guardano i treni passare. Ma voglio dedicare questo blog a tutti quelli che, come me dieci anni fa, con un diploma di liceo (Classico), n università lasciate lì fra un pianto e due domande “ma perchè io no?” o, peggio, “ma perchè quell’imbecille sì?”, a quelli che a cena coi genitori e i loro amici gli sudavano le mutande nell’attesa che qualcuno chiedesse ” e te? quanti esami ti mancano?”, a quelli che davanti al professore che arrivava con due ore di ritardo, se arrivava, gli dicevano brutto stronzo, ma io mica pago per aspettare te, e dovevano cambiare rettorato, a loro oggi dico: io assumo solo quelli che non riescono a stare dentro una banca dati.