Vieni cascata di cose belle, vai e bagnala, investila, che’ lei e’ il mio fiore preferito, e’ il profumo di pane caldo e l’entusiasmo della sua grassezza. Rendile quello che ha dato: tanto. Raddoppialo nel mondo e spandilo a casaccio, rischiando di colpire anche chi non se lo merita di gioie inaspettate. Pigliala da sotto, rovesciale la gonna e lasciala a culo di fuori, tanto lei non se ne vergogna – e’ grassa di gioia, mica di lardo. Trasformala in cibo la prossima vita, che sia pasta di mandorle: corpulenta, piena, pesante – e deliziosa, calorica, di ottimo retrogusto. Dalle tutta l’erba che le serve per rotolare a valle e investire quelli che non bevono l’acqua gassata. Liberaci della ossa, e riempici di carne, festeggiamo il grande cuore di Silvana.