Cose inconfessabili.

Juanita de Paola

“Brigitte Nielsen in a bikini: R.I.P. my boner (Brigitte Nielsen in bikini, addio alla mia erezione)”, dice Jimmy Hill – lei ha quarantasette, si è appena rifatta (tutta) e si veste come quelle che si sono appena tirate, ovvero credendo che valga la media ponderata: purtroppo no, vale l’assoluto, e credo che non ci sia ancora rimedio per questa malattia chiamata vecchiaia. Il cucchiaino numero sedici vince un soggiorno (breve) dentro la crema di cioccolata e panna che mi porto in salotto. E’ notte, nessuno saprà che ho i capelli unti in cima e secchi in fondo, o che come ogni Lunedì sono una devota del makeover –  miglioramento.

Mangiare un tubetto di budino al cacao mentre si vede un dottore americano infilare un cannello(ne) aspiratutto dentro le cosce sfatte di un’altra è una perversione che dovrebbe essere messa all’indice. Ad una fanno un peeling chimico, poi le tagliano i capelli, al marito levano le borse sotto gli occhi, poi gli rimettono i denti: forse abbiamo trovato un rimedio all’annoso problema della stanchezza coniugale.

In American Next Top Model un branco di finocchi (non ho nulla conro i gay nè contro gli stylist, purchè i due fenomeni non si presentino contemporaneamente) e una modella cattiva come una serpe mettono al banco una ventina di povere disgraziate, dotate di apparato riproduttivo, femori eccezionali e poco altro chiedendo loro tutto, il contrario di tutto, espressività, e “di trovare la loro bellissima posa brutta”. Lo scopo è quello di trasformarne una sola in una top model che va sui giornali, si sposa con un imprenditore, va alle feste ganze, poi diventa ambientalista e organizza beneficienza per i boveri negri – il percorso dovrebbe essere quello, passo più passo meno.

Nei commenti dei giudici trovo pace, dicendomi che se queste persone hanno un lavoro – e guadagnano quello che guadagnano – c’è allora speranza per gli assistenti universitari, per i poeti, per tutti. La loro cattiveria è impagabile: mentre qualche cacchione si fa ridurre in stato comatoso e qualche golosona si fa annodare intestino e stomaco per smettere, finalmente (!), di mangiare loro se la stragodono. A fine puntata i poverini sono cambiati, sembrano persone brutte vestite a festa invece che dignitosissimi cessi e i giudici compiaciuti ci danno appuntamento alla prossima puntata.

“Nel prossimo episodio, ecco una telecamera nascosta nel salotto di Juanita de Paola, vestita di sabato sera come l’assistente capo di Babbo Natale e la pettinatura di un mazzo di porri, la pelle a squame e lo smalto sbreccato, che ride sguaiata a bocca aperta con la cioccolata sui denti guardando Cerco Casa Disperatamente e che deve constatare che il deodorante all’albicocca comprato nel cesto delle offerte della farmacia ha virato l’odore ad un altro frutto, tipo dattero di mare. Ecco perchè costava così poco”. Ciak, Azione.

2 Comments

  • Febbraio 14, 2020

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