Cucina molecolare o gara di rutti a Larciano?

Gelato di pistacchio e formaggio fresco fanno una bella coppia nella cucina molecolare. Mentre nella mia, di cucina, un bel paio arriva dall’unione di tonno in scatola e purè freddo, derivato da confezione in polvere e raffreddato nel frigo, cotto in acqua bollente senza latte, che mi è andato a male. Troppo sale. D’altronde chi ha voglia di fare la spesa perbenino quando si schianta di caldo e l’unica cosa che si desidera è vino bianco fresco o gelato? Meglio fare aperitivi e soste dal gelataio Gomma: metà della spesa e massima resa.

Quando si è appaiati a un pierre, perdipiù americano, oltretutto cresciuto in Albione, l’importante è provvedere che nel frigo ci siano champagne e cioccolatini. Quando un qualunque essere umano è appaiato a me, invece, sa che aprendo lo sportello si troverà una lattina di fanta del mese prima, chili di formaggini e un centinaio di scatolette di tonno. Che ci posso fare, mi piacciono i formaggini Susanna.

Quando una come me e uno come il pierre figliano, generano creature con strane abitudini: bambini che usano la forchettina d’argento (se no non mangiano) ma che saltano nelle pozze di fango o raccattano rane (bodde) per strada. Questi bambini vivono una vita di dicotomie, e imparano a vestirsi da soli a due anni e mezzo pur di non ascoltare i genitori litigare – mettile un paio di jeans cazzo, possibile che tu la vesta sempre come una bambola porta-rogna?! – dai vestila te: dove le hai messo la camicia da taglialegna e le scarpe da rifugiato di guerra?