Di tutto.

Il mio vecchino fa colazione con me al bar la mattina, ci siamo conosciuti anni fa al bar locale e entrambi origliavamo una signora agitata che minacciava l’amante di chiamare la sua moglie e dirle tutto; chiamava dal telefono con le monete (prima) e la scheda da cinquemila lire (dopo) del bar Riviera, Anna era ancora viva, erano cento mila anni fa, quando la noia di non sapere cosa sarei stata da grande mi faceva fare tante cose un pò così. Ma io e il mio vecchino da allora, sono quindici anni, ci facciamo gli auguri di Natale, se lo incontro anche dopo un anno, se vado a vivere da un’altra parte, quando torno lui è lì. Nei suoi occhi vedo il ragazzo, nei miei occhi vede la donna anziana che sarò: siamo tutti uguali, abbiamo tutti la stessa età, peccato fare finta di no.

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