In autogrill alle cinque del mattino e i piedi luridi di nero dell’asfalto, si ordina un caffè per rimanere svegli e guidare, arrivare, dormire. Ci siamo levati le scarpe un’ora fa, dieci ore a correre con il tacco del 12 e la punta da befana mi hanno lasciato l’alluce addormentato per due giorni. Nello scaffale dei dischi a poco c’è tutta la discografia di Zucchero, che mi fa rivenire in testa Dune Mosse. Devo a Dune Mosse tutta la mia pratica amorosa, giacchè era la colonna sonora dei miei primi esperimenti di coppia. Ci si sentiva grandi, così grandi, ma si era dei pulcini. Prendo tutti i cd e guardo dietro, effettivamente dopo Diamante non c’è nulla di chè.