I segreti che tutti sanno.

Juanita de Paola

Quando la mia amica carissima mi confessò di essere finocchia fui felice per lei, perchè finalmente era arrivata ad una conclusione; noi, a quella medesima, eravamo arrivati circa dieci anni prima. Immaginavo che si sentisse liberata in questa sua nuova identità che le somigliava, finalmente, e mi auguravo per lei che non incorresse nella sindrome di Cecchi Paone, per cui ora ogni cosa del creato diventa legata alle proprie faccende erotiche. Anche la mia amica, inizialmente, ha avuto un momento in cui la parola gay stava dovunque, ad esempio mi diceva ti presento questa mia amica, è gay. Oppure: un autista gay di mia conoscenza. E così via. Finchè un giorno le ho detto ecco Giada, la rappresentante di vini di cui ti parlavo: le piace farlo davanti allo specchio a quattro zampe, e alla sua faccia di stupore misto a terrore ho risposto che poteva ora, anche lei, finire di informarmi delle preferenze sessuali delle sue amiche e amici.

Poi è stata la volta delle confessioni di un altro amico, che mi ha rivelato di avere avuto un fidanzato, lui sposato con figli, per quasi tutta la vita. Quando mi parlava del bel moro si illuminava: era il suo compagno, il suo fuoco, la sua anima gemella, la persona con cui non voleva rovinare tutto – per quello aveva scelto una poveraccia, cui far fare lavori di casa e crescere i figli. Il mio amico guadagnava moltissimo, ora ancora di più, e il mondo è stato tenero con lui proprio per questo. Anche quando ha informato la consorte e le ha concesso una separazione consensuale con stipendio mensile da amministratore delegato di una banca privata, lei non si è più stancata di usare parole come amicizia, grazia, grande dignità. Sono sicura che se lui avesse fatto il postino e le avesse confessato “il” tradimento, lei avrebbe citato il mio epiteto favorito per quelli che superano sulla destra: rotto in *.

Insomma, si capisce che non solo non ho nulla contro i gay, ma non ho nemmeno nulla a favore: proprio non mi interessano gli orientamenti accoppiativi dei miei colleghi umani, purchè questi non si rivolgano verso la mia squisita persona; difatti, il mio unico interesse in questa vita è scoprire l’arcano segreto del potere evocativo di Hemingway, e come mai tale stato descrittivo sia irraggiungibile senza un litro di rum in corpo. Segue postulato: ma è possibile invecchiare dignitosamente senza andare a caccia con dodici cani e frequentare prostitute? Non credo.

Quindi guardando la foto rubata di George Clooney e la Canalis in spiaggia, fatta a due metri scarsi di distanza dietro le (evidenti) frasche, con lei che fa la boccuccia, bontà sua e di quel fisico forgiato dall’eugenetica spontanea, e lui che guarda il sole come solo a Hollywood sanno fare, ho proprio pensato al mio amico, a quando mi raccontava dei sudori freddi che gli pigliavano in palestra e no, non per la fatica. Poi ho anche pensato che ognuno ha diritto al suo contraddittorio, che è giusto che chi predica bene razzoli male in fondo, se no la vita sarebbe un’atroce scassamento di zebedei. Viva gli sposi.

2 Comments

  • Aprile 16, 2020

    vagragenericaar.org

    Thank you.

    Youseful blog. Good post.

  • Febbraio 14, 2020

    ig

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