Il battesimo di fuoco.

juanita

Una cara amica, famosa che scrive sui giornali e organizza molta beneficenza – anche lei conviene che senza i negri il sociale sarebbe smortino – ha svariati talenti (e numeri di telefono), fra cui quello di accoppiarsi senza molti pensieri. Questo non è di per sè il talento, bella forza, ma il fatto che essendo lei bellissima sceglie esclusivamente uomini di una bruttezza urticante, se possibile più bassi di lei.

Non le ho mai chiesto lo fai apposta, mi sono limitata a dei ma è un mostro o ma è un nano, e anche ma è vecchio e grasso. Voglio dire, non ho usato mezzi termini. La mia amica non si è mai curata del mio o di altri giudizio ma mi ha sempre informata dei suoi cicli in ritardo, dei suoi amanti e per dire la verità mi sono goduta le storie così come si fa quando si guardano i documentari su quelli che si lanciano senza paracadute: fantastico, che lo facciano gli altri.

Una volta mi è capitato di leggere (quando mi è per sbaglio entrato in borsa mentre cercavo di mettercelo) il suo diario, dove ho trovato fra i suoi amanti tantissime persone che conoscevo; liberi, sposati, raccomandabili, reietti, bianchi, neri, rossi, giovani e vecchi: a colpi d’anca la mia amica ha abolito la parola discriminazione, un uomo alla volta.

Che il dilettarsi a letto sia stata una sua passione era cosa nota,  e gli unici che le davano addosso ai pranzi delle famiglia erano quelli che erano scritti sul diario – tutti rigorosamente sposati, qualcuno nonno. Qualche volta mi è venuta voglia di tornare da loro e chiedergli perchè sentivano il bisogno di scagliarsi contro di lei, perchè giudicavano la sua condotta, così, garibaldina.

Alle donne invece avrei voluto prenderle e sbattere loro la testa nel muro per farle svegliare: quelle cui lei fotteva il marito la chiamavano tutte per consolarla del fatto che ancora non fosse sposata.”Poverina”, dicevano, “vedrai che prima o poi un marito lo trovi anche te”.

Comunque trattasi di donna brillantissima, divertente. Usava passare davanti alle case e dire “questa l’ho battezzata”, se all’interno aveva compicciato qualcosa. Ho sempre evitato di passare davanti a casa mia o a quella del mio fidanzato per non essere io stessa battezzata col fuoco. E chissà che quella volta mi sia andata bene.

3 Comments

  • Aprile 23, 2020

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  • Ottobre 25, 2010

    Juanita de Paola

    Ha!
    Era un no. Lo sapevo. Non c’era lo Staedl sul diario.

  • Ottobre 25, 2010

    brunus von steidl

    Potevi chiederglielo tranquillamente …..
    un no ti avrebbe tranquillizzata
    un sì sarebbe stata una bugia

    Ciao