Ingredienti per un pomeriggio sexy.

Uno degli aspetti positivi dell’età che avanza è la consapevolezza che c’è una sola persona che si merita trattamenti rilassanti, massaggi all’olio e petali di rosa nella vasca: noi stessi. Per cui è diventata una consuetudine apparecchiare un bagno per me stessa degno di una fuitina matrimoniale (ma in solitaria): calice verde chiaro di cristallo pesante, vino francese q.b., bagnoschiuma alla ciliegia e shampoo con maschera, luci spente, temperatura dell’acqua circa quaranta gradi e finestra aperta. Questo piccolo rito, che include anche una vile lametta bic e tutti gli attrezzi per le estremità del corpo umano, richiede silenzio e molte persone addormentate, il cellulare staccato e, se possibile, la pioggia fuori.

Il silenzio è basilare per ascoltare i rumori dell’autunno, ma il più delle volte si sveglia qualcuno che ha un’emergenza davvero importante: la barra degli strumenti di internet explorer è sparita, la connessione è lenta, il cane non ha defecato al solito angolo, sono finiti i fiammiferi svedesi o non si trova l’ombrello quello con la linea argentata appena sotto la punta – in queste tematiche si svolge la vita di ognuno di noi, martoriato da inutilità altrui ma carnefice a sua volta senza rendersene conto. Per questo è importantissimo tenere la luce del bagno spenta, perchè funziona come quando eravamo piccini, e per nasconderci ci mettevamo le mani sugli occhi.

Ma se tutto fila liscio, se gli altri per una mezzora riescono a non assillarti con inutilità varie, allora si prospetta la possibilità di un pomeriggio sensuale, fra bolle e orecchie con l’acqua dentro. E non è poco. “Scusate, lasciatemi in pace, stasera ho un appuntamento galante alle sei“, disse, ed entrò in bagno con la pinza in testa.

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