La cacciata della donna dal ristorante.

La donna vizza si presenta al lavoro con minigonne improponibili anche per le adolescenti, con i capelli alti come pandori, con l’eye liner distruttivo dei tratti già (troppo) sagomati, con i colori che intuitivamente si attribuiscono all’estate: bianco, azzurrino acceso, bianco, rosa, rosso. E un’abbronzatura perenne, come le nevi nei posti dove non c’è lo ski pass. Entra alle 6 del pomeriggio, va via con la sua pizza dal ristorante dove lavora verso le una. Ha i dolori e non ci sente tanto bene, quanti anni avrà, una sessantina tutti. Mi ricordo che inizia a Marzo ad andare al mare, si brucia come una scarpa, poi da novembre a marzo fa le lampade, mette l’antiocchiaie per simulare il sole sugli occhiali da sole come facevano i paninari e indossa scarpe con la punta stondata. Non credo sia sposata, o forse sì. urla quando parla, sguaiata un pò perchè è di paese e un pò perchè non ci sente, apre la bocca come uno squalo balena e ha i dentini consunti, che mi fanno tenerezza. E lei tutta mi fa tenerezza alla prima impressione, l’ho conosciuta tanti anni fa. Poi invece ho capito che ha ragione lei. E’ quando una cosa non l’hai più, in questo caso la giovinezza, che ti accorgi che l’avevi, e che ti manca. Ma gli adulti sviluppano gli enzimi anti piacere e si convincono che non sta più bene, che la bellezza è giovinezza, che le gambe non devono fare quella rondella di lardo moscio attorno alla rotula. L’Anna no, lei senza le calze, come Anne Wintertour di Vogue America che arriva alle feste con caschetto, ermellino e gambe nude. L’Anna è abbastanza in carne, con le gambe un pò troppo piene, pure, da lì si vede il substrato godereccio che la compone. E’ una godona, una di quelle che vorrebbe l’amante anche a ottantanni, e fa di tutto per darsene la possibilità. Passa con delicatezza fra i t avoli come se fosse la Casta, ma poi urla troppo e con la voce dei sessanta, peccato perchè da dietro potrebbe un uomo confondersi e inseguirla almeno finchè un raggio di sole non la illumina piena. Ha grossi anelli con grosse pietre, grosse caviglie e gli occhi si strizzano in un grappolo infinito di zampe di gallina. Mi chiedo come sia a casa, perchè è una di quelle che tornano e mettono a tavola dodici persone, quindi si mette il grembiale. Sulla mini? Con i tacchi Valleverde? All’Anna gli hanno detto così non va, non è questo il modo di presentarsi a lavoro, e sai lei che ha fatto? Ha cambiato posto, non cucina più in quel ristorante.

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