Le cose bisogna guardarle con distacco, da una distanza.

Guardando uomini e donne bellissime baciarsi alle quattro del mattino, non c’è una donna con famiglia che non si chieda “ma l’alito non gli sa di gargamella?”. Oppure ancora: a guardare le foto delle veline, una si chiede se esistano due corporature possibili. Una normale e una paradivina. E la domanda dopo è come mai ci si ritrova sempre dall’altra parte, dico, quella sbagliata. E’ che a non fare un cazzo nulla dalla mattina alla sera se non farsi il bleaching, i massaggi e la beneficienza, il corpo risponde bene. L’alito pure. (Si alza, chiappa le sigarette, intonando Me e Bobbie McGee porta le sue gambe corte mediterranee sul terrazzo e fuma osserva le stelle constatando che pure l’ombra ne fa intravedere lo stomaco gonfio convesso, si chiede perchè qualcuno le abbia regalato una bottiglia di vino rosè che detesta e, sbuffando come un cuoco di cambusa, abbassa la tapparella e tira due mocci).

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