Libri come cioccolatini.

Cosi’ nel mangiare e nel bere, cosi’ nel leggere: sono un’ingorda schifosa, una che non da’ il tempo a un libro di sedimentare per passare al secondo capitolo di un altro master, e magari iniziarne un terzo in concomitanza perche’ si’, perche’ ora mi diverto a vedere se il mio cervello ce la fa (ancora) a reggere due storie contemporaneamente. E giu’ di storie di Marquez, di tragedie di Kristoff, di trattati sulla follia, di tutto un po’. Fra un mese non ricordero’ ne’ le storie ne’ gli autori, e quando qualcuno mi chiedera’ cosa sto leggendo rispondero’ come al solito, “nulla“.

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