Piangi bimbina. Tua mamma sta pensando le cose più turpi che un essere umano mammifero fammina può avere nel cervello, in fin dei conti questa separazione ha anche delle conseguenze fisiche non trascurabili. Tu piangi più forte che mai, ti sta venendo la tosse cuore mio, è la quarta volta in un mese. Con lo stesso interesse con cui guardo le mucche che brucano osservo i titoli del telegiornale: morto quello, aviaria, attentato, morta anche lei, tutti morti, è un miracolo che si sia ancora in piedi. Tieni piccina il fazzoletto, soffia il moccico del nasino, che se no la notte non respiri. E siamo in due.
Penso a quando abitavo in un appartamento di venticinque metri quadrati con quattro persone, a quanto era difficile cucinare con aglio e cipolle o tentare di fare, in contemporanea, caffè e tea. Penso che la finestra era talmente piccola che cambiare l’aria era un’impresa, e che i tetti in inverno sono meglio del mare d’estate. Penso che quel passato non mi appartiene più e che non me ne frega nulla, mai girarsi indietro, diceva nonna Elena: amor fa amor, e crudeltà fa sdegno.
Penso ai miei vestitini estivi che ho regalato a chi voglio rivedere fra dieci anni con un pezzo di me addosso, agli album di foto che ho bruciato ieri, alle lenzuola che ho lasciato dietro ai prossimi inquilini, e la televisione tonda anni settanta, alle cose che volutamente ho lasciato lì all’appartamento, e alle urla di Jeff Buckley: bella quella magrezza nervosa di chi sa suonare la chitarra, belli quei tratti quasi orientali, e le magliette che stanno un pò fuori e un pò dentro i jeans. Ho cantato Scott Matthews lì dentro ogni volta che c’era bisogno di ripartire. E poi sono ripartita. E chi non lo fa o non l’ha mai fatto, non sa cosa si è perso.
Sono felice, perchè si può risalire e basta da qui sotto. E’ il turno delle olive, il Martini è in frigo, i bicchieri a triangolo sono freddi, le ragazze stanno arrivando. E’ importante serbare le cose migliori per il Lunedì, e alzare la musica quando c’è il telegiornale che, senza audio è decisamente più accettabile. E’ importante comprare un nuovo profumo, una fragranza leggerissima ma permanente, qualcosa con il bergamotto o i fichi, ad esempio. E’ vitale mettersi i fiori nei capelli, quando nessuno guarda.