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Juanita de Paola

Quelli che smettono di.

Talebani d’occidente.

charlotte

Fra le categorie che  mi sono piu’ invise nella vita, ci sono quelli che hanno smesso di. Non tutti, certo, solo quelli che provano a fare smettere me. Da ormai vari anni mi fumo le mie due sigarette al giorno, una dopo pranzo e una in orario di cena, con la finestra aperta al riparo amato della mia casetta, dove ho destinato un’area debambinizzata ai piaceri secolari: la lettura dei quotidiani, il bicchiere della staffa, la scrittura del blog o dei miei quadernini del lavoro, le chiacchiere notturne con qualcuno dei mille ospiti all’anno che stazionano in casa mia per riprendersi da traumi deliziosamente adolescenziali come l’amore, la forma perduta o la perdita del lavoro di una vita – da me segretamente invidiati a morte – , e persino la rielaborazione digitale delle mie foto preferite. In questi tre metri quadri che con un’iperbole io chiamo Lo Studio si sono consumate e si preparano infinite sessioni di peccato materiale e di vita vissuta, e’ un’area che, se in fisica le multe fossero x, sarebbe composta di particelle 1/x. Qualcuno dei miei ospiti ha qualche volta timidamente provato a convertirmi sulla via di Damasco, spiegandomi che sicuramente moriro’ di cancro oppure guardandomi con un’aria orripilata quando ho spedito mia figlia fuori di li’ –  vai a giocare in camera tua, dico, gettando la pargola nell’orrore dell’autonomia creativa fra I suoi giochini, le sue carte e I suoi colori – invece di accoglierla fra le mie braccia gettando la sigaretta su uno dei poveri passanti del piano di sotto. Il punto e’ questo: liberarsi di ogni vizio porta alla morte certa. Sono infatti convinta che la purificazione porti verso la divinita’, e la divinita’, che uno ci creda oppure no, si trova dopo la vita materiale. Allora ho fatto un patto con Cristo, con il quale ho dialoghi continui e accesi, gli ho detto che per ogni azione buona che mi riesce di portare in fondo, mi fumero’ una sigaretta o mi berro’ un bicchiere di vino, di modo da bilanciare il buono con il cattivo e rimanere il piu’ possibile su questa terra che’, seppure riscaldata, io ci sto proprio bene.

(NdJ: I miei ospiti che invece hanno trovato il loro feticcio nel bere sei litri di acqua al giorno e mangiare solo verdure, non sono piu’ tornati: a me I talebani non sono mai garbati).

Di juanita

50% business, 50% eggs benedict

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