Alla quarta o quinta coppia di cloni ho chiamato mio padre, e gli ho chiesto “ma io sono già così? Sono già uguale a mamma?”. Papà è scoppiato a ridere. Era una sentenza. Sarà vero che il percorso di ognuno non è altro che la ripetizione o la negazione di quello che ha conosciuto? E’ possibile che non ci sia un grammo di originalità nelle scelte che facciamo specialmente raggiunta l’età della ragione? Mi domandavo questo qualche pomeriggio fa quando, strascinata da Roberto il “mio” autista da un punto all’altro della piccola cittadina in cui vivo, inconsciamente ho iniziato a notare mamme e figlie pettinate uguali, vestite simili, camminanti identiche.