Servizi Sociali.

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Telespettatrice occasionale ma entusiasta di Le ragazze di Playboy su E!, mi sono sempre chiesta come mai I servizi sociali non andassero a levare la patria potesta’ a quei genitori che permettevano al vecchio bavoso, con tutto il rispetto per l’imprenditore Hugh Hefner, di smanacciarsi le figlie bionde appena maggiorenni nella sua (fa-vo-lo-sa) mansion. Me lo sono sempre spiegato con ma tanto loro sono americani, che non e’ che sia il massimo dell’illuminazione, visto che basterebbe sostituire la parola americani con quella africani per essere tacciata, a buon diritto, di razzismo dei piu’ terribili. Poi mi sono accompagnata ad un americano col doppio passaporto, americano e inglese, e la mia visione gretta e provinciale e’ diventata gretta e cosmopolita: perche’ lui c’ha i soldi.  Non sono cascata dal pero, quindi, leggendo della vicenda di Letizia & Co. perche’ da sempre l’umanita’ scusa chi c’ha il potere delle proprie grettezze, a patto che la valletta minorenne di oggi o l’efebo omosessuale di ieri siano un diletto privato che non toglie nulla alla grandezza del condottiero. Il punto e’ proprio questo: da quando potere economico e’ diventato potere in senso assoluto, noi siamo mutati come I nostri czar, ci siamo rimpiccioliti, ci siamo abituati, abbiamo chiuso gli occhi – e soprattutto, ma quale grandezza? Sono convinta che anche I piddiellisti piu’ accesi, in questo momento, siano irritati dalla vicenda della bruttina di Napoli e il fauno di Arcore mica tanto per il significato in se’, ma perche’ avendo ancora un milligrammo di speranza nelle istituzioni hanno il terrore che qualcosa di lercio salti fuori, che venga distrutto quell’ultimo pontile, oltre alla nostra immagine nel mondo, che la nostra res publica se ne diparta con una tirata di sciacquone. Un po’ come quando si compra un appartameno nuovo con I risparmi di una vita e si scopre che c’è un difetto di costruzione: si fa di tutto per ignorarlo, perche’ se no veramente ci si ritrova disperati. Oltretutto c’e’ da viverci, in quella casa, mica se ne puo’ comprare un’altra cosi’, su due piedi. In tutto questo mi e’ tornata in mente Alba, la chiamero’ cosi’, ritardata mentale pisana che per sei volte e’ stata messa incinta non si sa da chi, a cui I servizi sociali hanno tutte e sei le volte sottratto I bambini – dati in adozione a famiglie perbene, si intende – perche’ lei non era in grado di intendere e di volere. Capisci, non le hanno dato la pillola, no, le hanno levato I figli perche’ sarebbe stata una cattiva madre. Allora mi immaginavo qualche tipo sovversivo dei servizi sociali, che so, un anarchico contemporaneo, che arriva ad una felle feste dei nostri pirlamentari, qualunque, e leva le figlie o I figli ai genitori che li hanno mandati li’, come mucche da monta taurina, in cambio di qualche anellino o ricompensa di qualunque tipo. Sarebbe un mondo straordinario. Pero’ no, I figli li levano all’Alba. Che poi, cosi’ per ridere, si e’ suicidata.

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