Sono una persona abbastanza noiosa, provinciale e codarda. Temo il confronto acceso e amo tornare nei posti dove posso sentirmi importante e guidare verso un bar o un ristorante che non conosco mi fa venire subito quell’ansietta da prestazione che provo spesso nella vita reale. Sono anche terribilmente diplomatica, sempre per terrore di vedere qualcuno sbraitare, aspetto che viene scambiato per bontà d’animo – e di certo l’inganno non è incoraggiato.
Ho poche amicizie, perchè alle cene tendo a stare zitta e se mi scappa una faccia è in genere contrita, rassegnata, nulla di piacevole insomma. Il disappunto nasce sempre dal sentire parole vuote, le parole sono importanti, ma cosa dici? La categoria che più odio incontrare nella vita sono le me stesse o i miei simili maschili, che mi annoiano a morte.
Mi piacciono invece le persone che vivono, invece di scrivere; quelli che sono in mezzo al gioco e lo giocano, senza stare a perdersi fra ma e se. Amo gli sconsiderati, quelli che mettono da parte due e spendono quattro, quelle che vanno in giro senza calze a febbraio o che mantengono relazioni che tutti sconsigliano loro.
Adoro i ribelli, perchè io sono una creatura da famiglia, affidabile e sempre presente, e mi affascinano i pervertiti allegri e i naturalmente fuori di senno. Degli amori che ricordo, quelli che mi hanno più segnata sono stati quelli sbagliati, quelli più corti. Il mio innamoramento più profondo è durato quattordici giorni, e ricordo ancora l’odore della citronella fuori, e della vita dentro.
Come tutte le persone che conosco certi giorni mi piaccio, altri mi disprezzo profondamente, altri ancora mi chiedo la ragione della mia esistenza giacchè non eccello nè nel salto in alto nè nella fisica nucleare, eppure mi sono fatta una ragione della mia ovvietà, e sto bene nella mia pelle. Se costretta ad enumerare un pregio, direi che mi assomiglio, ovvero non ho diverse facce per diverse situazioni, ma sono costantemente scostante, con chiunque, finchè non trovo un appiglio per fare amicizia – o l’amore.
Tutto questo, di nessun interesse per nessuno, figuriamoci per me stessa che lo sto scrivendo, mi serve a fare chiarezza su un punto: perchè sto uscendo con questa persona? Cosa ci faccio con una donna così diversa, così lontana da quello che amo e rispetto? Dovrei indossare una maglietta che dice io non sono d’accordo quando nelle conversazione tira strafalcioni e lancia parole senza pensare alla loro conseguenza?
E’ possibile uscire con qualcuno che ti mette in imbarazzo per la propria dolcissima superificialità? Credo di stare navigando troppo velocemente verso i quaranta. Credo che devo stare attenta a non uscire con persone simili a me per paura delle diversità, se no finirò per guardare i talk show alla televisione e credere che la vita è quella della media ponderata.
vagragenericaar.org
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