Non vado mai all’Irish perchè mi deprime, mi piacerebbe vederlo il 17 di Marzo e in Irlanda, ma a Montecatini Terme può essere fatale alla mia depressione e ansia congenite. Però ieri sera ci siamo andati, ci abbiamo fatto un salto come si dice, per riprenderci dalla jam session di jazz più pallosa degli ultimi anni. Sperimentazione selvaggia con virtuosismi vocali e strumentali che non avevano motivo di essere se non perchè erano virtuosi e difficili e antipatici. Ho passato la serata sul mio pianeta dove ero critico musicale e ho scritto il referto della performance immaginando di essere un potere nell’ambito della mia materia. Ho scritto per Musica ieri sera un commento lapidario, “tecnicamente impeccabili, e basta”. Che cattiveria. Freddi come la carne congelata sul ripiano di formica della cucina i nostri si sono esibiti e hanno pure sbagliato, dopo dovevamo tutti riconciliarci con il buon sano vecchio pop, rock, viva Sheryl Crow, viva Bruce, andiamo all’Irish, unico locale aperto e con persone dentro della Valdinievole, dove sto. Un senso di pesantezza come di ghisa appena entrati, un pò perchè coinvolta in un discorso di bielle e carene scarenate che ha definitivamente abbattuto il mio status umano, e poi perchè colpita – abbagliata – da un numero di stivali bianchi con tacco non molto alto, a rocchetto credo, di pelle bianca, moscina sotto le ginocchia, sotto gonne rosa e cintoline da Paola Barale penultima versione. Qualche ragazzo in tenuta da gran sera, ovvero con il cappello fino alla clavicola. A destra quelli con le scarpe di legno a sinistra quelli con le puma, è un mondo variegato quello del paese di 20.000 abitanti, dove ci si appara come un carro allegorico per andare al bar. Gli stivali erano da saldo, perchè avevano il guardolo nero invece che bianco, la gommaccia che metti sotto le scarpe e che ti sgama ” ah povero, sei povero”. Qualcuna con la birra a guardare se la guardavano, ho una laurea in questo settore, e poi umori sempre più bassi: le donne che vanno all’irish bramano gli uomini che vanno nei locali trendy – dandy che invece bramano quelle che vanno nei locali dandy trendy, che bramano i muratori che vanno al l’irish con la tutina e lo sguardo alla Giannini. Deve essere diventato un inferno incontrare qualcuno, ma mi chiedo se quegli stivali saranno costati più o meno di 30 euro, ovvero la spesa massima consentita ad un essere umano per le scarpe di tutta un’annata e se non erano infelici di essere in dodici con gli stivali bianchi. Ti immagini, “oh Giacomo guarda quella” “quale” “quella con gli stivali bianchi” “…. ce ne sono dodici” , “quella conla gonna rosa a scacchi” “ma fra quelle al bancone?”, “no, no, quelle alle freccette cha fanno la gara di rutti”, “ah!”.