Buongiorno, sto cercando un vestito per un’occasione importante. La signorina sa che lavoro faccio, mi infila il suo biglietto da visita in tasca e mi strizza l’occhiolino: iniziamo bene, c’e’ speranza di trovare qualcosa di carino per domani sera. Sono invitata a casa di Ferragamo, e non ho niente da mettere. Io non mi vesto, io vedo cose che mi piacciono, faccio una supposizione di come potrebbero starmi e le compro. Io non le provo. Io mi sento male al pensiero di farmi squadrare da queste donne malefiche che stanno ai camerini. Io sono una bella donna di 34 anni, con un grande sedere e un grande seno, non di natura, ma di ciccia. Ho la faccia tonda, ho le braccia piene, le gambe corte, i tratti arabi o argentini. Io sono tutte, o quasi, le donne che conosco.
La signorina mi porta una taglia XXL. Io peso 62 chili. Marina Rinaldi. 62 chili. Le chiedo, ma se qui venisse una di quelle signore americane, quelle di cento chili e passa, cosa le date, la tenda del camerino? Sorride. Mi dice guardi che lei non e grassa, e’ che e’ fatta in una maniera che ci vuole questa taglia. E io come sono fatta? Cosa ho di cosi’ mostruoso che meriti una vasca di tessuto?
Mi provo il vestito. Mi sta bene, a parte che l’orlo del primo velo crea un effetto spiacevole. Sembro un infelice. Ci devi mettere degli orecchini importanti, mi dice Erin. Ci metto degli orecchini importanti. Mi chiedo se devo metterli per deviare l’attenzione dal resto. La cena andra’ bene, nelle foto sono carina ma sudata, bevo solo vino rosso e faceva tanto caldo. Ilaria Ferragamo e’ un’attenta padrona di casa, il catering e’ divino, la tartara di chianina al coltello e’ meglio dell’ Ode a Clitemnestra, l’atmosfera e’ magica: siamo nella piana di Arezzo, una notte di agosto, con la luna a due metri.
E’ cambiato qualcosa ieri, all’ingresso quel camerino. Il punto e’ che io sono una taglia media, non sono una XXL. E se questa ragazzetta e’ riuscita a fare stare male me, che danni riuscira’ a fare con una donna di sessanta? E con una bambina di tredici senza seno? E con una di venti con la vita stretta e i fianchi grassi? Dopo quindici anni passati a fotografare le donne in maniea compulsiva, ho trovato il filo conduttore del mio istinto: stavo cercando il mio corpo, il corpo delle donne come me, e quello delle donne diverse da me. E ora, piano piano, metto le foto qui sopra.